LA SQUADRA GIOVANI di Poggio Argentiera
Puntare sui giovani. Si avverte, infatti, sempre di più un gap generazionale e allo stesso tempo un passato che non passa, inadeguato a dare risposte e offrire soluzioni in un panorama attuale ove l’ecosistema e la globalizzazione sono i sovrani assoluti ma forse ancora poco capiti. Urge l’esigenza delle nuove generazioni di venire ascoltate o almeno, non messe da parte.
È questa la filosofia che domina ed anima Poggio Argentiera ed il suo team, capitanato da Giovanni Frascolla. Lui è un ragazzo combattivo e determinato, classe 1997, laureato in enologia nel 2020 (in pieno lockdown), che ha deciso di accettare una sfida molto importante offertagli dalla famiglia: prendere le redini dell’azienda.
«Sapevo che da quel momento la mia vita sarebbe cambiata, ma non ho avuto nessun indugio. – spiega Giovanni – Fin dal principio sapevo di poter contare su una solida e prepara squadra, i miei attuali colleghi Samuele Rossi e Giordano D’Aria».
Samuele, classe 1994, il “maggiore” dei tre, è il responsabile agronomico. Segue tutta la produzione, dalla vigna alla potatura, alla raccolta. Giordano, anche lui ventiquattrenne laureato in enologia, è il responsabile della cantina.
La “squadra giovani” ha a che fare con 20 ettari coltivati che si estendono tra mare e collina, con una produzione di circa 120 mila bottiglie e un mercato estero sempre più in crescita.
La crescita aziendale negli ultimi anni è stata costante, spiega Giovanni: «Abbiamo aperto in molti nuovi mercati esteri, come Olanda, USA, Belgio e Svezia. Inoltre, siamo sempre rivolti all’innovazione tecnica: per adesso una cosa molto importante è stato l’uso dell’accapannamento, un metodo che ci consente di utilizzare meno acqua possibile per le piante. Un altro punto ovviamente è l’attenzione all’ambiente: i packaging delle nostre bottiglie sono di cartone ecosostenibile, non usiamo scotch nell’imballaggio e le nostre bottiglie sono di vetro leggero».
In questa prima settimana di ottobre si è conclusa la vendemmia a Poggio Argentiera ed a raccontarci come sono andate le cose in vigna è il responsabile agronomico Samuele Rossi: «Il fattore fondamentale dell’annata 2021 è stata l’auto selezione della pianta che ha indotto un calo della produzione. L’attenzione verso i nostri vigneti è stata massima, con monitoraggio costante per salvaguardare 2
lo stato sanitario delle uve. Il risultato di queste attenzioni e cure è arrivato in cantina dove le uve sono perfettamente sane e succose».
Nei mesi estivi per mitigare la siccità, in alcuni vigneti è stato utilizzato un biostimolante a base di alga, prodotto naturale che aumenta la resistenza allo stress idrico, ciò per permettere alle piante di portare la completa maturazione le uve, non utilizzando prodotti di sintesi.
Sull’annata conclude l’enologo Giordano D’Aria: «L’abbiamo soprannominata la “vendemmia lampo”, le uve hanno avuto una maturazione repentina ma allo stesso tempo una grande maturità cellulare. In vinificazione abbiamo deciso di utilizzare le basse temperature, al fine di esaltare gli aromi fruttati ed evitare un’eccessiva estrazione».
Inoltre, visto che i ragazzi sono ben consapevoli di quanto sia importante affiancare lo studio universitario alla pratica “sul campo”, collaborano con l’Università di Pisa come una delle sedi offrenti opportunità di tirocinio formativo-lavorativo agli studenti.
Quest’anno Lorenzo Stigliano, ventuno anni, al secondo anno della facoltà di Viticoltura ed Enologia, ha collaborato due mesi in azienda, offrendo il suo supporto in cantina. Ci racconta con un grande sorriso: «È stata un’esperienza fantastica lavorare con ragazzi giovani come me! Si è creato un ambiente meraviglioso e un team molto affiatato».
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